Qualche tempo fa, con un’alunna, ho intrapreso un viaggio che ci ha permesso di scandagliare il libro che, in modo molto profondo, ha segnato la mia vita: “Il Piccolo Principe” A. de Saint Exupery.
Una lettura attenta e profonda di questo testo consente di fare analisi introspettive e grandi riflessioni sulle debolezze della natura umana. E’ un libro estremamente e drammaticamente attuale.
Ci siamo avvalse sia dell’ audiolibro (l’alunna è ipovedente), sia del libro cartaceo, sia di una strepitosa versione con immagini pop-up. (“Il Piccolo Principe” A. de Saint Exupery Il grande libro pop-up Bompiani)
Il Piccolo Principe è un libro pieno, pieno di metafore, a partire dal grande concetto di pianeta.
In questo percorso laboratoriale, fra le tante metafore, ne abbiamo scandagliate alcune, legate a tematiche che stavano particolarmente a cuore all’alunna.
Innanzitutto i pianeti, racconta il Piccolo Principe, hanno semi di erbe buone e semi di erbe cattive. Ma i pianeti rappresentano gli uomini. Ognuno di noi, nel suo pianeta, cioè in sè, ha semi di erbe buone -pregi, punti di forza, e semi di erbe cattive i difetti o punti deboli.
Per questo ogni giorno dobbiamo dedicare del tempo a pulire il nostro pianeta togliendo le erbe cattive, cioè si deve lavorare sui propri difetti in modo da non farli crescere a tal punto da diventare enormi come gli alberi del baobab.
A questo punto l’alunna ha fatto una riflessione su quali fossero i suoi punti di forza, e quali i suoi difetti.
Se si vuole migliorare, per prima cosa vanno individuati i punti deboli per capire su cosa si deve lavorare.
L’individuazione dei pregi ci aiuta a trovare le risorse ed energie necessarie per miglioramento.
I pregi
I difetti
Proseguendo è stato possibile un primo approccio relativo al tema dell’amicizia, dei legami affettivi, attraverso la conoscenza della ROSA, fiore delicato, che il Piccolo Principe ha lasciato nel suo “piccolo” pianeta.
Le riflessioni dell’alunna sono state le seguenti:
Inoltre alcuni atteggiamenti della rosa, ci hanno fatto riflettere sul tema delle insicurezze personali, della paura nell’ affrontare nuove situazioni. Per questo a volte ci nascondiamo “dietro un paravento”; ma in questo modo si perdono tante opportunità di crescita e arricchimento.
Abbiamo anche analizzato tutti i personaggi che abitano i vari pianeti che il Piccolo Principe visita; ognuno di loro rappresenta difetti e fragilità del mondo adulto:
Il Re : rappresenta il bisogno da parte degli uomini di avere potere e controllo.
Il vanitoso : gli uomini, a volte, per riempire il vuoto che hanno dentro, hanno bisogno di farsi ammirare.
L’ubriacone : è l’uomo che beve per dimenticare la vergogna di bere. Rappresenta le nostre fragilità a causa delle quali si può cadere in circoli viziosi.
L’uomo d’affari : rappresenta il bisogno di possedere cose per sentirsi persone che valgono.
Il lampionaio : è l’unico a non apparire ridicolo agli occhi del Piccolo Principe. Fa il suo dovere, anche se vorrebbe sempre dormire.
Il geografo : si ritiene troppo importante per partire alla ricerca di fiumi e montagne, così ha bisogno del racconto degli altri per conoscere le cose mentre, per il Piccolo Principe, è importante sforzarsi di conoscere le cose da soli.
Il Piccolo Principe arriva sul pianeta Terra: qui incontra il serpente che, nel nostro percorso, ci ha aiutate a riflettere sul senso di solitudine che a volte si prova anche all’interno di un gruppo, soprattutto quando agli occhi degli altri risulti diverso:
Con la volpe e il concetto di addomesticamento, abbiamo fatto un’ulteriore riflessione su cosa significhi creare legami: significa avere voglia di investire del tempo per costruire un rapporto di fiducia. Ci vogliono rituali e quindi pazienza e costanza.
Conclusa la lettura del libro, ho proposto all’alunna di condividere il percorso con i compagni, coinvolgendoli attivamente.
Abbiamo creato tre cartelloni:
– uno su cui tutti i ragazzi avrebbero dovuto scrivere un loro punto di forza, pregio
– un altro su cui tutti dovevano scrivere un loro punto debole, difetto
– nel terzo sono stati disposti tanti cd pari al numero degli alunni della classe; i cd rappresentavano i pianeti, pertanto ognuno di loro aveva a disposizione un pianeta su cui scrivere cosa avrebbe voluto/ come lo avrebbe voluto.
Con tutto il materiale realizzato abbiamo creato una mostra all’interno di un’aula della scuola con la speranza che potesse essere uno stimolo, un punto di partenza per tante altre riflessioni.