Laboratorio all’interno del quale i ragazzi hanno potuto dare voce ai propri sogni, desideri, progetti per il futuro e dove poter raccontare la realtà e il mondo che li circonda.
Scheda tecnica
Il percorso si propone di sviluppare le seguenti competenze:
- capacità di utilizzare tecniche espressive verbali e non verbali;
- capacità nel ricercare modalità espressive diverse da quelle solitamente utilizzate in ambiente scolastico;
- acquisizione di un metodo personale e collettivo di analisi della realtà;
- acquisizione di una maggiore sicurezza di sé;
- miglioramento del senso di autocontrollo;
- capacità di comprendere sentimenti, emozioni e stati d’animo propri e altrui;
- aumento del senso di responsabilità;
- capacità di collaborare con compagni (nel grande e piccolo gruppo) e con le persone adulte che saranno coinvolte nel lavoro.
Modalità di realizzazione
1° incontro: visione del film “Alice in Wonderland” (regista Tim Burton);
2° incontro: discussione e riflessioni relative ad alcune tematiche proposte dal film;
3° incontro: lettura dei libri: “Tutto è possibile” di Giulia Belloni e Marco Trevisan (campass edizioni); “Agata” di Lola Casas Agustin Comotto (Lapis Edizioni).
Dopo la lettura i ragazzi vengono invitati a scrivere su fogli colorati e in modo anonimo, un proprio sogno possibile e uno impossibile.
4° incontro:lettura dei sogni possibili e impossibili scritti nell’incontro precedente.
In seguito i ragazzi sono invitati, ciascuno individualmente, a presentare sul palco del teatro della scuola, il proprio sogno impossibile associando ad esso suoni, colori, sensazioni, profumi.
5° incontro: la classe trova sul palco del teatro della scuola , appese a dei fili, tutte le parole che sono state dette nell’incontro precedente (verrà sempre mantenuto l’anonimato).
A seguire un momento di riflessione su quanto emerso.
6° incontro: la classe incontra un grande artista che ha fatto del sogno uno dei temi principali della sua pittura: Joan Mirò.
Alla presentazione del pittore spagnolo seguirà la lettura di due poesie incentrate sul tema del sogno.
Ogni ragazza/o viene invitato a scegliere una delle due poesie e ad illustrarla traendo spunto dalle opere di Mirò. Materiali a disposizione: tempere ed acquarelli.
7° incontro: ogni ragazzo/a è invitato a comporre una poesia che abbia come
protagonisti i propri sogni, desideri, progetti, con conseguente rappresentazione grafica per la quale viene utilizzato anche materiale di reciclo.
8° incontro: vengono ultimati i lavori iniziati nell’incontro precedente.
9° incontro: lettura delle poesie composte nel settimo incontro. Ogni ragazzo/a sale sul palco per condividere ciò che ha scritto con il resto della classe.
La lettura sarà accompagnata da musica dal vivo: viene infatti ospitata la fisarmonicista Manuela Turrini (diplomata al Conservatorio).
10° incontro: lettura animata della storia “Il mago delle bolle “ di Elisabetta
Jankovic e Izumi Fujiwara. Riflessioni sulla storia ascoltata.
11° incontro: riepilogo di tutto ciò che è emerso durante il percorso e stesura con di una traccia per la realizzazione di uno spettacolo teatrale.
12°, 13° incontro: realizzazione scenografia.
14° incontro: assegnazione parti e inizio prove.
15°, 16°, 17°, 18°, 19°, 20° incontro: prove.
Luogo di realizzazione:
Il percorso si svolge presso il teatro della scuola.
Materiale utilizzato:
Tempere, bristol, forbici, colla , acquarelli, stoffe, fil di ferro, materiale di reciclo (parte del quale recuperato presso il centro di reciclaggio “Re Mida”).
Anno scolastico 2012 – 2013
Percorso ideato e condotto da Cristina Bonazzi.
“Se davvero volete sognare, svegliatevi!” Daniel Pennac
Perché un percorso sui sogni?
Il lavoro di educatore può talvolta portare a percorrere “pezzi di vita” con bambini o ragazzi che convivono con malattie che costringono a sopportare un carico psicologico estremamente pesante da gestire ed elaborare. La fantasia e la creatività’ possono essere un canale attraverso il quale risollevarsi nei momenti più difficili e rielaborare in chiave positiva, esperienze negative.
“Sogno …se son desto” , ha rappresentato un tempo e uno spazio ben precisi in cui protagonista assoluta è stata l’arte intrecciata al sogno ma anche all’incubo ad occhi aperti e chiusi, ai desideri, a progetti per il futuro…insomma un modo per creare una finestra aperta su uno scenario positivo e motivante.
Naturalmente il percorso ha coinvolto una classe intera : va ricordato che uno degli obiettivi più importanti che un educatore deve raggiungere è quello dell’inclusione.
Il laboratorio, che è stato un continuo intreccio fra sogno e arte, non ha voluto nutrire false illusioni, ma suggerire l’importanza di credere in sé stessi e nei propri progetti; l’importanza dell’impegno e della costanza necessari per il raggiungimento dei propri sogni.
Appunti di viaggio
Tutto è iniziato dalla visione del film: “Alice in wonderland” di Tim Burton e quelle che seguono sono le frasi che hanno convinto i ragazzi a intraprendere il viaggio…la cui meta è stata chiara solo dopo un po’.
CAPPELLAIO MATTO: “Ho una malattia, si chiama fantasia, porta quasi all’eresia, è considerata pazzia…”.
REGINA BIANCA:”LA scelta è solo tua, non si vive per accontentare gli altri, perché quando dovrai affrontare quella creatura, ci dovrai andare da sola.”.
CAPPELLAIO MATTO: “ Una cosa è impossibile solo se pensi che lo sia…”.
ALICE: “Alcune volte cerco di pensare a 6 cose impossibili prima di fare colazione:
- ESISTE UNA POZIONE CHE TI FA RIMPICCIOLIRE
- ESISTE UNA TORTA CHE TI FA INGRANDIRE
- GLI ANIMALI PARLANO
- I GATTI EVAPORANO
- ESISTE UN PAESE DELLE MERAVIGLIE
- POSSO UCCIDERE IL CICIARAMPA”.
CAPPELLAIO MATTO:”Non sarò mai uno perfetto, nessuno lo è…ma sarò sempre coerente con me stesso e felice di contraddistinguermi”.
La visione di questo film ha catturato l’attenzione e ha stimolato i ragazzi a confrontarsi.
Parlando, parlando, sono arrivati, soffermandosi a lungo, al tema dei sogni, all’importanza dei sogni e della fantasia che può aiutare ad alleggerire momenti difficili.
A questo punto la strada da percorrere era chiara: approfondire, sviscerare la tematica del sogno, possibile e impossibile. I ragazzi sono andati subito a curiosare fra i pensieri di persone illuminate che hanno confermato l’importanza dei sogni:
“Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole” (Ennio Flaiano)
“Se puoi sognarlo, puoi farlo” (Walt Disney)
“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei sogni” (Eleanor Roosevelt)
“Qualunque cosa sogni di intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia.” (Goethe)
“La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni” (Pier Paolo Pasolini)
“Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni” (Paolo Coelho)
“Vola solo chi osa farlo” (Luis Sepùlveda)
“L’azione è l’ultima risorsa di quelli che non sanno sognare” (Oscar Wilde)
“Se volete sognare, svegliatevi!” (Daniel Pennac)
Poi, su foglietti anonimi, i ragazzi sono stati invitati a scrivere un loro sogno possibile e uno impossibile. Questi i loro sogni impossibili:
fare il giro del mondo;
aiutare i bambini;
vivere nel mondo delle caramelle;
essere felice;
vivere in un mondo senza crudeltà;
distaccarsi dalla realtà;
vivere in un mondo di elfi e unicorni;
andare su una collina e urlare per sfogare tutte le cose che ho dentro;
vorrei volare per conoscere città e paesi;
il mio sogno è soffice, bianco come le nuvole;
inseguire i gabbiani;
vorrei trasformarmi in aria: sono sicura che mi sentirei felice, perché se fossi aria, spazzerei via tutte le mie preoccupazioni;
vorrei vivere in un mondo di pizza e caramelle, così tutti i bambini e i grandi, potrebbero aver da mangiare;
giocare nel cielo con gli uccellini;
vorrei volare con ali di angelo;
vorrei volare sopra i prati, sopra il mare e la sabbia;
vorrei volare sopra le nuvole, toccarle, camminarci sopra;
vorrei volare perché mi piacerebbe guardare tutto dall’alto;
vorrei volare per fare delle capriole nell’aria;
vorrei avere macchine per fare guarire i bambini malati;
vorrei andare indietro nel tempo per conoscere i romani;
vorrei costruire una ,acchina del tempo per conoscere le cose del passato;
vorrei una macchina volante;
vorrei raggiungere la felicità e la libertà;
vorrei costruire una macchina del tempo per andare nel futuro e vedere come sarò da grande: questo mi farebbe sentire più sicuro;
vorrei essere un gioco: quando gioco mi sento libero;
vorrei volare senza avere paura dell’altitudine;
avere una vita bella, sempre felice e senza ombre: le ombre sono le cose che mi fanno paura, come rimanere senza la mia famiglia;
vorrei vivere nel mondo delle caramelle, vivrei in un mondo tutto colorato e sarei felice.
Durante il viaggio, i ragazzi hanno incontrato un artista
Joan Mirò
Mirò si presenta alla classe attraverso una lettera in cui parla della corrente alla quale ha preso parte – il Surrealismo -. L’artista, attraverso la lettera, spiega che non disegna ciò che vede intorno a sé, ma quello che immagina dentro alla sua testa. Il surrealismo dà infatti spazio al sogno e all’inconscio. Dice anche: “Nell’arte tutto è possibile come in un sogno”.
Quando si trova a Parigi nel 1920, frequenta alcuni poeti e si immerge nelle loro parole con tutta l’anima. Ha cominciato così a sentire la necessità di creare un legame tra l’espressione letteraria e quella figurativa. Mirò a questo punto è convinto che poesia e pittura siano inseparabili.
Una volta fatta la conoscenza di questo straordinario artista, i ragazzi , ispirandosi alla pittura surrealista di Mirò, hanno illustrato “poesie sui sogni” lette in classe….poi, sono diventati essi stessi poeti ed illustratori della loro poesia…
Una proposta non semplice … ma posso proprio dire che tutti quanti sono stati stupefacenti!
I loro lavori sono diventati una raccolta di poesie che porta sempre il titolo: “Sogno se… son desto”
Incontro con la fisarmonicista Emanuela Turrini
Il percorso è stato sicuramente arricchito dal magico incontro avvenuto con Emanuela Turrini, fisarmonicista diplomata al Conservatorio (Insegnante di fisarmonica) che ha incantato e stregato tutti con il suo meraviglioso strumento.
Per alcuni ragazzi/e questo momento ha rappresentato il primo approccio con la fisarmonica che purtroppo viene spesso associato a musiche e tempi “antichi”. Con Emanuela hanno capito quanto sia poliedrico questo strumento e le hanno posto molte domande.
Poi c’è stata l’opportunità di leggere le poesie che avevano precedentemente composto con sottofondo di fisarmonica. Molto emozionante!
Come è stato utilizzato tutto il materiale elaborato dai ragazzi durante il percorso
A mano a mano che osservavo tutti gli elaborati dei ragazzi pensavo che sarebbero stati materiale ideale per costruire una drammatizzazione…e così l’ho proposto ai ragazzi chiedendo loro se avevano voglia di mettersi in gioco presentando i loro lavori in un teatro davanti ad un pubblico con parti da studiare a memoria…
Prima di questo percorso non avevo mai chiesto di imparare a memoria qualcosa perché ho sempre il timore di mettere in difficoltà, di forzare ad affrontare situazioni che possono creare ansia.
Questa però era una classe speciale, matura, in cui le proposte venivano accolte sempre con interesse ed entusiasmo. E così è stato anche in quell’occasione…nessuno si è tirato indietro!
L’insegnante di italiano con la quale condividevo il percorso, è un’attrice di teatro,quindi non solo ha accolto l’idea, ma si è lasciata coinvolgere al punto tale che è diventata una delle protagoniste dello spettacolo.
Ho steso un canovaccio completato in seguito con i ragazzi ; in seguito sono state decise le parti e create le scenografie. Poi via con le prove affrontate sempre con grande energia e partecipazione da parte di tutti, fino ad arrivare alla prova generale nell’emozionante Teatro Politeama di San Giovanni in Persiceto (Bo), un bellissimo teatro che risale alla prima metà del XVII sec.Ci siamo sentiti molto onorati.
Alcuni assaggi delle prove generali
Naturalmente per poter fare una cosa del genere è stato preziosissimo l’aiuto e il supporto di tutti i genitori che hanno sempre creduto in modi alternativi di fare scuola.
Nella categoria “Racconti” è possibile trovare il testo dello spettacolo che era composto da due parti: la prima presentava con contenuti originali, la seconda presentava una storia (letta durante il laboratorio) dal titolo “Il mago delle bolle”.