Intanto partiamo da: “Che cos’è Re Mida”?
Per i pochi che ancora non lo conoscessero, Re Mida è un Centro di Riuso creativo di materiali di scarto aziendali, seguito da un’ Associazione chiamata Funamboli. Ha sede presso Calderara di Reno (Bo)
Io ho scoperto questo “magico baule” di materiali preziosi, nel lontano 2008 grazie ad un volantino che mi aveva portato un alunno di una classe in cui lavoravo – Lorenzo Sartori, non smetterò mai di ringraziarti!
Da allora sono sempre stata una super affezionata di Re Mida.
Il Centro è formato da più aree:
c’è l’Emporio degli scarti dove gli occhi si perdono nella molteplicità dei materiali presenti con le loro forme e colori: carte, cartoni, ferro, plastiche e derivati, stoffe, filati, legno, metalli ecc.; ogni singolo pezzo può essere toccato, manipolato, osservato ed è sconvolgente come, appena entri a contatto con questo luogo, automaticamente ogni senso viene sollecitato, stimolato, incuriosito.
Oltre all’ Emporio ci sono varie Stanze Atelier, tutte interessanti da sperimentare e una Biblioteca in cui si possono consultare pubblicazioni e libri veramente illuminanti.
Ogni anno vengono proposte attività di laboratorio e progetti educativi sia per bambini che per adulti, unitamente a workshop e corsi di formazione per insegnanti, educatori, operatori e perché no, per genitori incuriositi che abbiano voglia di mettersi in gioco.
L’ultimo corso a cui ho partecipato è stato: “Pillole di Esperienza, Percorsi Possibili” che prevedeva 8 incontri. Ogni incontro era strutturato in due momenti: informazioni e premesse teoriche e successivamente sperimentazioni pratiche di materiali e strumenti.
Le mie compagne di avventura ed io, in questi otto appuntamenti, ci siamo improvvisate esploratrici del giardino in cui è immerso Re Mida raccogliendo e osservando la ricchezza degli elementi naturali che esso offre. Poi, ci siamo divertite, con quanto raccolto, a realizzare composizioni sia individuali che di gruppo.
Abbiamo creato libri materici, cioè libri il cui contenuto è costituito non da parole ma dai materiali di scarto, a seconda delle sensazioni, emozioni che ci solleticavano.
Ci siamo esercitate a fotografare alcuni oggetti selezionati nell’Emporio, con lo scopo di riuscirne a trovare il maggior numero di prospettive e punti di vista.
Abbiamo “giocato” a costruire una città collettiva; esplorato le diverse qualità della carta lasciando dei segni su di essa con vari strumenti (penne, pennelli, matite, carboncini, pastelli a cera, rulli, timbri, ecc).
Sul finire, di nuovo con macchina fotografica alla mano, abbiamo immortalato la natura utilizzando i materiali di scarto come filtri.
Beh, dalla mia descrizione ne è uscito uno zibaldone, una “minipillola” confusa delle otto Pillole.
Spero comunque che da quanto detto, emerga la passione e l’entusiasmo che nutro per questo luogo che consiglio caldamente a tutti coloro che sono convinti che la creatività e la fantasia siano risorse inestimabili per affrontare anche i problemi del quotidiano. Re Mida apre la mente, aiuta ad aumentare i punti di vista sugli oggetti e più in generale sulle situazioni.
Allora vi dico: andate a visitare il Centro e lasciatevi “contaminare”!
Di seguito alcuni frammenti delle mie sperimentazioni.