… e se l’improvvisazione teatrale entrasse nel curricolo scolastico?

Durante le vacanze estive ho avuto, dopo tanto tanto tempo, la possibilità di rigiocare a “far finta di essere “, e questo grazie ad una bambina, Lucia – 8 anni, che è stata mia compagna di giochi in spiaggia.

Sono semplicemente bastati un foglio, una scatola di pennarelli, matita, gomma e un sacchetto pieno di alghe, per dar libero sfogo alla fantasia e per creare svariate situazioni nelle quali persone ed oggetti, si sono trasformati in “qualcosa di diverso”.
Devo dire che io sono stata particolarmente fortunata perchè Lucia è una brillante sceneggiatrice e regista,  con scioltezza ha imbastito  vari canovacci organizzandosi in questo modo: in un foglio ha disegnato dei visi a  matita, in modo da poter poi cancellare e dare ai personaggi più espressioni e movimenti.

disegno del viso del personaggio

Sempre sullo stesso foglio ha scritto due o tre indicazioni (nome, età del personaggio, situazione) necessarie per partire ed “improvvisare”, dando libero sfogo alla fantasia.  

canovaccio

Le alghe sono diventate capelli, i pennarelli forbici e le conchiglie preziose spille:

E’ stato davvero divertente ma allo stesso tempo impegnativo in quanto, ho potuto constatare, che nel gioco del “far finta”, che inevitabilmente diventa improvvisazione,  devi mettere in campo tutta una serie di abilità, molte delle quali coincidono, fra l’altro, con competenze da sviluppare anche in ambito scolastico: concentrazione, ascolto, adattabilità, collaborazione, capacità di lavorare con il compagno/i, comunicazione efficace…

Allora inevitabilmente e istantaneamente ho pensato a quanto sarebbe bello poter aiutare a sviluppare all’interno della scuola, tutta una serie di  competenze attraverso nuovi e attraenti percorsi alternativi fra i quali, appunto, improvvisazione teatrale naturalmente condotta da addetti ai lavori (collaborazioni scuola – compagnie teatrali). 

Recentemente ho letto articoli molto interessanti  in cui vengono messe in evidenza  le abilità personali che si possono sviluppare ed utilizzare in modo produttivo attraverso l’improvvisazione: 

 

“Le peculiarità dell’Improvvisazione Teatrale possono essere, dunque, individuate nell’opportunità di sviluppare ed utilizzare in modo produttivo abilità quali:

  • creatività

  • flessibilità

  • ascolto

  • osservazione e lettura del contesto

  • attenzione e concentrazione

  • sintonia con l’altro e con il gruppo

  • tolleranza allo stress

https://www.elidea.org/com/index.php/limprovvisazione-teatrale-come-tecnica-di-formazione-esperenziale/

“L’improvvisazione teatrale inoltre rimanda a tematiche proprie dell’approccio umanistico:

– nell’accogliere la sfera dell’affettività. E’ fondamentale, imparando a improvvisare, educare all’errore, apprendere a permettersi di sbagliare, in un ambiente sereno e senza competitività negativa. La sua dimensione ludica va nella direzione di abbassare il filtro affettivo.

– nel seguire la differenziazione come principio che accoglie la molteplicità di intelligenze e di stili di apprendimento individuali, modulandosi su tempi e stili cognitivi differenti. L’improvvisazione forma alla diversificazione dei canali e alla gestione di una complessità sensoriale unica.

https://www.itals.it/sites/default/files/pdf-bollettino/giugno2018/galli.pdf

Allora in un prossimo mondo perfetto spero di ritrovare, fra le discipline curricolari, anche improvvisazione teatrale.